Complesso Archeologico
San Sebastiano

Gesico


Nel paese di Gesico si trovano i resti del Nuraghe di San Sebastiano, chiamato con lo stesso nome della chiesetta eretta nel XVII secolo, eretta sopra l’antico insediamento nuragico.
Il nuraghe è costituito da nove torri. Attualmente della chiesa è visibile solo il perimetro, ma fino agli anni Settanta del secolo scorso, era possibile vedere le sue strutture murarie.

Gli scavi hanno permesso di portare alla luce undici sepolture. Sulla collina che ospita il complesso nuragico di San Sebastiano, sono inoltre visibili testimonianze risalenti al periodo punico.

Domus de Janas
Riu Sa Mela

Guasila

A pochi chilometri dal centro abitato di Guasila, in località Santuanni o Riu Sa Mela, ai piedi della collina di Bruncu Sa Sanca, emergono banchi di roccia arenaria, dove permangono le tracce di un remoto passato testimoniato da due Domus de Janas o case delle fate, tombe scavate a mano dagli antichi, risalenti al Neolitico recente

Ammirando la Domus meglio conservata emerge un corridoio di accesso, rivolto a sud-est, che conduce alla cella sepolcrale divisa in tre parti, una centrale e due laterali rialzate. I pilastri quadrangolari, disposti al centro, uno di fronte all’altro e ricavati dalla stessa roccia, sorreggono la volta a cielo piatto

Tra i particolari rilievi si può scorgere, su di un pilastro, una singolare protome animale. Dimore eterne che richiamano le case dei vivi, uniche e straordinarie per l’accurata lavorazione e la bellezza dei diversi ambienti geometricamente lavorati

Necropoli
di Mitza de Siddi

Ortacesus

Il sito è ubicato in località Mitza de Siddi, sul fianco di una bassa collina, fra uliveti e vigneti nei pressi della S.S. 128.

La Necropoli ha riportato alla luce circa duecento tombe appartenenti a diverse tipologie, databili ad un arco di tempo compreso tra l’età tardo-punica ed il VI secolo d.C. La maggior parte di esse sono a fossa semplice e risultano scavate direttamente nel banco di roccia che costituiva il piano di calpestio antico

Si evidenzia la presenza di sepolture ad incinerazione, a cappuccina, a enchytrismòs e tombe a cista realizzate con lastre di terracotta. Fra i vari oggetti ricorrenti del corredo funerario, per lo più vasellame di diverso tipo, emergono la lucerna (posta a illuminare la via dell’anima nell’aldilà) e la moneta (obolo di Caronte)

Nuraghe
Nuritzi

Selegas

Il Nuraghe Nuritzi è situato nella campagna di Selegas, sulla collina di Pran’e S’Arrosu. La veduta panoramica si affaccia sul territorio della Trexenta estendendosi sino a Cagliari e all’orizzonte è possibile intravedere la Sella del Diavolo, mentre in direzione Jerzu si scorgono i grandiosi tacchi di Corongiu

Nell’edificio complesso del Nuritzi sono stati rinvenuti diversi reperti. Caratteristici sono il corridoio d’ingresso e una nicchia di grandi dimensioni. Riaffiora solo una porzione della grande area archeologica di questo luogo, le testimonianze storiche attraversano l’età nuragica, punica, romana e altomedievale

Nuraghe
Piscu

Suelli

Nelle campagne di Suelli, il maestoso Nuraghe Piscu domina imponente sul territorio della Trexenta. Edificio emblematico e ben conservato, peculiarità che lo inseriscono tra i nuraghi più suggestivi della Sardegna

Sorto tra il Bronzo Medio e il Bronzo Recente (XVI-XII secolo a.C.) vanta un'eccezionale planimetria, dalle caratteristiche architettoniche uniche. Nuraghe complesso, quadrilobato a tholos, realizzato con blocchi di marna calcarea lavorati e disposti su filari regolari. Il tempo sembra averlo preservato, lasciandoci ammirare il mastio centrale alto 9 metri, attorniato da mura possenti dove agli angoli si ergono quattro torri, due delle quali contigue

Tra gli importanti rinvenimenti effettuati nel complesso, desta particolare attenzione la singolare cisterna ogivale, da cui furono riportate alla luce considerevoli quantità di vasellame. Questo monumento, denominato anche “Sa Turri”, “Sa domu de s’orcu”, è situato in uno dei punti di confine delle proprietà che i Giudici di Cagliari donarono al Vescovo di Suelli, ragion per cui fu chiamato Nuraghe Piscu (“Nuraxi Biscobu” o “Nuragi de Piscobu”), Nuraghe del Vescovo

Nuraghe
Su Nuraxi

Siurgus Donigala

A Siurgus Donigala si può ammirare “Su Nuraxi” che si erge all’interno del centro abitato dona al paese un valore di autenticità. Il Nuraghe attualmente conserva la torre centrale, pochi tratti murari, una porzione di cortile e un pozzo nuragico

Oltre alla posizione strategica di vedetta e di difesa, aveva anche un uso sacro che ha continuato a mantenere nel corso dei secoli, non a caso un altro dei nomi identificativi di questo edificio è stato per tanto tempo “Sa Parrocchia”.

Durante le operazioni di scavo all’interno della torre è stata rinvenuta una tomba collettiva che custodiva i resti di quindici individui adulti e relativo corredo funerario.

Parco Archeologico
Monte Luna

Senorbì

I Punici abitarono la sommità della collina di Santu Teru, antistante la relativa necropoli monumentale di Monte Luna. Gli scavi hanno portato alla scoperta di oltre cento sepolcri, dislocati sulle pendici della collina

Sono presenti diverse tipologie di sepoltura, la maggior parte delle quali a fossa, ricavate nella tenera roccia. Sul fronte meridionale di Monte Luna sono presenti sepolture di età romana per cui fu riutilizzato lo strato superficiale del terreno per circa cinque secoli

Nuraghe
Barru

Guamaggiore
Guasila

Il nuraghe Barru è situato al confine tra i territori comunali di Guamaggiore e Guasila, ai margini del pianoro che domina da nord-est la valle di Riu Lanessi

Il corpo centrale è costituito da una torre principale collegata a tre torri circolari dislocate attorno a un cortile. Intorno al corpo centrale sono presenti tracce evidenti di un villaggio di capanne

Di rilievo sono i ritrovamenti avvenuti all’interno di un pozzo come ad esempio resti di ossa animali e frammenti ceramici, una spada votiva e altri elementi bronzei

Domus De Janas
De S' Acqua Salida - Pranu Efis

Pimentel

Le Domus de Janas di S'Acqua Salida sono tombe scavate dall’uomo nella roccia arenaria e risalgono al 3200-2800 a.C. L'area funeraria è costituita da due gruppi rispettivamente di sei e tre Domus de Janas

Sono facilmente raggiungibili e si trovano lungo l’asse stradale di collegamento tra Guasila e Pimentel. Si inquadrano Domus de Janas del tipo a proiezione orizzontale e a pozzetto

Una delle tombe presenta un lungo corridoio a cielo aperto (dromos) e particolarmente suggestive sono alcune altre visitabili al loro interno. Originariamente una delle Domus de Janas presentava pitture in ocra rossa oggi ancora percepibili